Elon Musk è entrato in Twitter (con un lavandino)

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Ieri Elon Musk è entrato nel quartier generale di Twitter con in braccio un lavandino. 

Il suo commento è stato: “let that sink in!”

In teoria questa frase significherebbe “lascia che affondi”, ma è un gioco di parole con il lavandino, che in inglese per l’appunto si dice “sink”. 

Il riferimento, ironico, è probabilmente a tutte le critiche ricevute nel corso degli ultimi mesi sul fatto che la nuova direzione che potrebbe dare al social network potrebbe farlo affondare. 

Musk non è nuovo a scherzi di questo tipo, quindi non va preso troppo sul serio quando fa queste uscite. 

I problemi di Twitter e l’entrata di Elon Musk

Twitter ormai da diverso tempo ha qualche problema, anche di tipo economico. 

Tuttavia ciò che viene contestato maggiormente a Musk è che la sua direzione potrebbe stravolgere a tal punto il social network da far scappare gli utenti, e dall’altra parte che il suo piano di acquisto ha troppe pretese e costa troppo. 

Infatti, per poter rendere sostenibile il piano di acquisto da 44 miliardi di dollari, di cui 13 finanziati dalle banche, ci sarebbe bisogno che il fatturato di Twitter decolli. 

Negli ultimi anni però questo non è successo, ed anzi addirittura diversi bilanci sono stati chiusi in perdita. 

Oltretutto Elon Musk non ha esperienza alcuna su come si gestisce un social network, anche se sembra nutrire amicizia nei confronti del celebre co-fondatore di Twitter, ed ex CEO, Jack Dorsey

Il fatto è che la società Twitter ormai da tempo era una società pubblica, con moltissimi piccoli azionisti di cui i principali erano fondi di investimento. In un tale contesto la libertà di azione di Dorsey era molto limitata, ma ora tutto ciò cambierà. 

Al via l’era di Elon Musk per Twitter

Infatti, Elon Musk sta comprando praticamente tutte le azioni, quindi sarà di fatto il proprietario unico, e con Twitter potrà farci ciò che vuole. 

A dire il vero è proprio questo che spaventa molti analisti, ovvero il fatto che un miliardario eccentrico come Musk possa fare qualche pazzia senza che nessuno possa realisticamente fermarlo, facendo così affondare uno dei più storici ed importanti social network del mondo. 

Dovendo necessariamente far moltiplicare il fatturato per poter rendere sostenibile il suo gigantesco progetto di acquisto, Musk sarà costretto a prendere decisioni importanti imponendo cambiamenti radicali e profondi in una realtà che ormai da 16 anni è abituata a lavorare in un certo modo. 

Si tratta a tutti gli effetti di una scommessa, ma Musk è abituato a scommettere in questo modo. Oltretutto sebbene non gli siano sempre andate bene, nel corso della sua carriera conta diverse grandi “scommesse” vinte simili a quella intrapresa con Twitter. 

Oggi dovrebbe venir chiuso l’accordo definitivo di acquisizione della società, quindi a partire dalla prossima settimana inizierà a tutti gli effetti l’era Musk di Twitter. Circola anche l’ipotesi che possa autonominarsi nuovo CEO. 

Infatti, ieri ha anche cambiato la biografia del suo profilo ufficiale, scrivendo “Chief Twit”. 

Chief è anche la prima parola di Chief Executive Officer, ovvero CEO, e significa “capo”. 

Sul fatto che Elon Musk acquistando la totalità delle azioni di Twitter ne diventi il capo non c’è alcun dubbio. Resta da capire se diventerà anche amministratore della società, ovvero CEO. 

La lunga trattativa per l’acquisizione

Musk fece la sua offerta di acquisto rivolta agli azionisti di Twitter ad aprile. 

Tuttavia, a maggio decise di sospendere momentaneamente l’acquisto, ed a giugno sostenne di voler ritirare l’offerta. 

Gli azionisti gli fecero causa, e tale causa avrebbe dovuto concludersi proprio in ottobre. Musk, invece, ha poi deciso di non andare più fino in fondo con la causa, e tagliare la testa al toro decidendo di resuscitare la sua offerta di acquisto praticamente alle stesse condizioni di aprile. 

È possibile che le difficili condizioni di mercato di maggio lo abbiano indotto a fermarsi, soprattutto a causa del forte calo di valore delle azioni Tesla, di cui è CEO e maggiore azionista, ma non proprietario. 

Tra il 5 aprile ed il 25 maggio Tesla perse in Borsa il 45%, forse anche a causa dell’offerta di acquisto di Twitter. 

Da allora, ovvero da quando Musk ha prima sospeso e poi ritirato l’offerta, è risalita del 48% fino al 21 settembre. In seguito è di nuovo scesa tornando a metà ottobre sui livelli minimi del 2022 toccati a fine maggio. 

Tuttavia a partire da lunedì, ovvero dal momento in cui è stato reso evidente che l’acquisto di Twitter si sarebbe concluso entro fine settimane, è risalita del 12%. 

Il livello di prezzo attuale è in linea con quello del 7 ottobre, quando ancora l’esito della causa in corso era incerto. Nel giorni seguenti scese, anche perchè sembrava che Musk stesse per perdere la causa, ma si è risollevato quando è stato chiaro che Musk si era finalmente convinto ad acquistare Twitter. 

Il titolo Twitter in Borsa

Il prezzo di acquisto proposto da Elon Musk per tutte le azioni è di 54,2$. 

Ieri il titolo Twitter in borsa ha chiuso a 53,3$, ovvero un prezzo perfettamente in linea con quello offerto da Musk. 

Nel corso dell’anno però era sceso anche a 31$, sebbene questo accadde a febbraio, ovvero mesi prima che Musk facesse la sua offerta di acquisto. 

Tuttavia l’11 luglio, quando l’offerta di acquisto di fatto era stata ritirata “definitivamente”, il prezzo tornò a 32$, ma nel giro di pochissimi giorni era già risalito a 39$. 

Il 4 ottobre, quando sembrava chiaro che il tribunale avrebbe potuto dare ragione agli azionisti, fece un singolo balzo giornaliero del 20% riportandosi a quota 51$. 

In questo momento il prezzo delle azioni di Twitter è del 24% superiore a quello di inizio anno, essendo così uno dei pochissimi titoli tech in guadagno in questo pesante anno di bear market. 

Molti analisti sostengono che i 54,2$ per azione pagati da Musk siano un prezzo eccessivo, ma va ricordato che è un prezzo in linea con quello di ottobre 2021, e di dicembre 2020. 

Certo è di molto superiore ai 38$ toccati prima dell’inizio della pandemia, ma questo vale anche per molti altri titoli tech simili. 

Alphabet (ex Google) ad esempio ha attualmente un prezzo superiore del 23% a quello pre pandemia, non così distante dal +36% di Twitter. Meta (ex Facebook), invece, ha un prezzo inferiore persino al picco minimo toccato durante il crollo dei mercati finanziari di marzo 2020, allo scoppio della pandemia stessa. Quindi non sembra poter essere preso come punto di riferimento. 

Il futuro di Twitter nelle mani di Elon Musk

Una cosa certa è che se ora Twitter vuole sopravvivere deve cambiare. 

Un aiuto in tal senso però paradossalmente potrebbe venire proprio da Facebook. 

Meta, ovvero la società proprietaria del social network Facebook, sembra in crisi, tanto da essere letteralmente crollata in borsa. Lo stesso social network Facebook, ovvero il più grande al mondo in occidente tra i social basati su post scritti, non sembra passarsela particolarmente bene. 

Per Twitter questa potrebbe essere un’opportunità, dato che è il secondo maggior social network del mondo occidentale tra quelli basati su post testuali. 

Nel caso in cui fosse in grado di intercettare molti degli utenti in fuga da Facebook potrebbe crescere molto, anche perché per questa tipologia di utenti non ci sono molte altre alternative. 

Sicuramente i social media basati su video, come TikTok o Instagram, ormai la fanno da padrone, ma il fatto che Facebook abbia comunque mantenuto negli ultimi anni una numerosissima utenza fa presupporre che ci possa essere ancora futuro per i post testuali. 

Inoltre, Elon Musk è di fatto un sostenitore del mondo crypto, quindi si prevede una maggiore integrazione di Twitter con le criptovalute. Non è un caso che il prezzo di Dogecoin sia in crescita negli ultimi giorni, dato che questa sembra essere la criptovaluta preferita da Elon Musk.