BlockFi: il fornitore di servizi crypto procede col piano Chapter 11

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Il fornitore di servizi crypto fallito, BlockFi, procede col piano Chapter 11, esortando gli aventi diritto di votare per l’accettazione entro l’11 settembre 2023. In questo modo, l’azienda potrà procedere in modo semplice alla restituzione dei fondi dei clienti.  

BlockFi: l’azienda crypto fallita avanza col suo piano Chapter 11

Secondo la dichiarazione congiunta rilasciata da BlockFi e il Comitato ufficiale dei creditori non garantiti, pare che il fornitore di servizi crypto in fallimento, stia avanzando col suo piano Chapter 11. 

Tale dichiarazione, infatti, è stata approvata in via condizionale dal Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del New Jersey e prevede di massimizzare il recupero per i clienti e prevede la distribuzione più rapida possibile ai clienti.

Nello specifico, BlockFi sta esortando tutti gli aventi diritto a votare per l’accettazione del piano Chapter 11 entro la scadenza dell’11 settembre 2023. In questo modo, sarà più facile provvedere alla restituzione dei fondi dei clienti. 

A tal proposito, Mark Renzi di Berkeley Research Group, Chief Restructuring Officer di BlockFi ha detto: 

“La missione di BlockFi in questo processo è stata quella di massimizzare i recuperi per i nostri creditori, e l’approvazione condizionata del nostro Disclosure Statement ci porta un passo più vicino al raggiungimento di questo obiettivo. Siamo fiduciosi che il nostro piano fornisca il percorso migliore per restituire rapidamente le criptovalute ai nostri clienti e invitiamo caldamente i clienti di BlockFi a votare per accettarlo”.

Non solo, una volta approvato il piano fallimentare, BlockFi ha anche dichiarato che vorrà concentrarsi sul recupero fondi di altre società fallite, come Alameda Research, FTX, Three Arrows Capital, Emergent, Marex e Core Scientific. 

In questo modo, l’azienda mira a ottimizzare i recuperi dei clienti, contrastando al contempo le rivendicazioni di terzi che potrebbero diluire in modo significativo gli asset dei clienti.

BlockFi: com’è organizzato il piano Chapter 11 della società crypto fallita?

Il piano presentato dal fornitore di servizi crypto offrirebbe ai clienti che non optano per una liberatoria volontaria da parte di terzi, la possibilità di ottenere una liberatoria che li esonera da tutte le rivendicazioni e le cause di azione che BlockFi potrebbe avere nei loro confronti. 

Tale liberatoria si applicherebbe a tutti i clienti, tranne coloro che hanno ritirato 250.000 dollari o più dai conti di interesse BlockFi (BIA) o dai conti dei clienti privati BlockFi (BPC) a partire dal 2 novembre 2022.

Non solo, seguendo la descrizione del piano, BlockFi non potrà reclamare gli importi inferiori a $250.000 che i clienti hanno trasferito correttamente dai BIA o dai BPC al BlockFi Wallet e che hanno ritirato dal Wallet prima della pausa della piattaforma il 10 novembre 2022. 

Al contrario, le richieste di risarcimento dei clienti inferiori a 3000$, faranno parte della classe delle richieste di risarcimento di convenienza e riceveranno una distribuzione in contanti una tantum dal patrimonio di BlockFi pari al 50% della loro richiesta.

La richiesta del Chapter 11

In via ufficiale, BlockFi aveva fatto richiesta del Chapter 11 lo scorso 28 novembre 2022, dopo che aveva sospeso a tempo indeterminato i prelievi dalla piattaforma dall’11 novembre 2022. 

Tale Chapter 11 è letteralmente il capitolo 11 della legge fallimentare degli Stati Uniti, che riporta la caratteristica di consentire alle imprese di dare il via a un processo di ristrutturazione, nonostante la loro dichiarazione di fallimento. 

Questo vuol dire che, come BlockFi, qualsiasi impresa che chiede il Chapter 11 si trova in uno stato di insolvenza, e non è dunque più in grado di ripagare i suoi debiti in scadenza. 

Nel caso specifico, poi, già la sospensione dei prelievi è stato un indicatore di insolvenza da parte del fornitore di servizi crypto.