Perchè c’è stato il crollo delle crypto oggi?

crollo crypto oggi

Ieri è stato un vero e proprio martedì nero per il mercato delle crypto, con un crollo generalizzato che si sta prolungando anche oggi. 

Tuttavia, perlomeno per quanto riguarda Bitcoin, il crollo non ha fatto altro che riportare il prezzo sui livelli minimi annuali già toccati a giugno. Inoltre, il prezzo attuale era già stato toccato sia a settembre che ad ottobre, quindi per ora sta solo continuando la lunga fase di lateralizzazione iniziata per l’appunto a giugno. 

Per altre criptovalute, invece, il crollo è stato più significativo. 

Le cause del crollo delle crypto

In assoluto la causa principale è stata la paura di un collasso di FTX

FTX è uno degli exchange crypto più grandi al mondo, e ieri ha avuto problemi con i prelievi. Anzi, ad un certo punto era emerso che fossero stati addirittura sospesi, seppur solo momentaneamente, mentre poi una dichiarazione ufficiale ha fatto sapere che la coda dei prelievi non ancora eseguiti stava diminuendo. 

Questa situazione ha causato un vero e proprio collasso del prezzo di FTT, ovvero il token di FTX. 

Fino all’altro ieri il suo prezzo era rimasto attorno a 22$, ovvero il prezzo a cui Alameda Research si era impegnata ad acquistare tutti i token FTT eventualmente venduti da Binance. 

Ieri, però, ad un certo punto il prezzo di FTT è sceso sotto i 22$, facendo presumere che ci fossero dei problemi. 

Non appena si è saputo che i prelievi su FTX erano momentaneamente sospesi il prezzo è sceso a 14,6$ in poche ore. 

A quel punto è intervenuta Binance in aiuto a FTX, ed il prezzo si era riportato sopra quota 19$. Ma dopo pochi minuti è iniziata nuovamente la discesa, trasformatasi in un vero e proprio crollo nel giro di poche ore. 

Infatti, non solo sono emerse conferme del fatto che il CEO di FTX, Sam Bankman-Fried (SBF), aveva ordinato di sospendere i prelievi, ma è anche andato momentaneamente in tilt il sito web di Coinbase, probabilmente a causa di una banale congestione dei loro server o della loro rete. 

Tutto ciò ha generato vero e proprio panico, che ha portato FTT a perdere l’84% del proprio valore in circa tre ore. Insomma, un vero e proprio collasso. 

Il rimbalzo del token FTT

Una volta sceso a 3$, il prezzo di FTT è leggermente rimbalzato, fino a risalire a 5$ nel corso della notte. Il suo crollo quindi si è fermato a 3$, per ora, e sembra potersi stabilizzare sopra i 4$. Tuttavia i problemi per FTX potrebbero non essere finiti, quindi non è detto che riesca a tenere questa cifra. 

Anche il prezzo di Bitcoin, dopo aver toccato un nuovo minimo annuale poco sopra i 17.000$, era rimbalzato fin sopra i 18.000$. Tuttavia è poi di nuovo tornato sotto questa cifra. 

In questo momento non pare affatto che questi piccoli rimbalzi siano sufficienti a dichiarare conclusa questa fase di ribassi. 

Performance delle principali altcoin

Tra le principali altcoin non è Bitcoin quella che sta perdendo di più nelle ultime 24 ore. 

BTC si ferma ad un significativo, ma non anomalo, -9%, mentre ETH fa segnare un -15%. 

Nella top 10 delle criptovalute con maggiore capitalizzazione di mercato spicca ADA (Cardano) che nelle ultime 24 ore è scesa solo del 6%, seguita da BNB (Binance Coin) con -8%. 

XRP fa -15%, mentre DOGE (Dogecoin) circa -17%. 

Quella che perde di più in questa classifica è MATIC di Polygon, con -21%. 

Solana (SOL)

Prendendo in considerazione anche le altcoin che stanno dopo la decima posizione, a spiccare è la performance negativa di SOL (Solana). 

Sta perdendo addirittura il 38% rispetto a ieri, ed il 45% rispetto ad una settimana fa. 

Va, però, detto che nei giorni scorsi era salita più delle altre maggiori criptovalute, grazie ad una sequenza di notizie positive. Quindi partiva da valori un po’ più alti. 

Tuttavia non può passare inosservato il fatto che in questo momento il suo valore di mercato è addirittura del 93% inferiore al massimo storico dello scorso anno. 

Secondo alcuni analisti se non dovesse riuscire a tenere l’attuale livello di prezzo, potrebbe scendere anche di un ulteriore 50%. 

Quindi il crollo di ieri è stato generalizzato, e forse sta continuando anche oggi, ma sta colpendo alcune criptovalute molto più di altre. 

Infatti, ce n’è anche una che sembra non soffrire questo crollo più di tanto. 

Tron (TRX): l’altcoin più resiliente del momento

Si tratta di TRX, ovvero la criptovaluta nativa della blockchain di Tron

Il suo prezzo attuale è in linea con quello di 24 ore fa, ed è solo del 2% inferiore a quello di sette giorni fa. 

Sebbene sia anche del 73% inferiore al suo massimo storico di gennaio 2018, non sembra accusare particolarmente il colpo. 

Anzi, a dire il vero il suo prezzo attuale è ancora in linea con quello di gennaio 2022, denotando una stabilità che nessuna tra le altre grandi criptovalute ha. 

Il motivo potrebbe essere dovuto al fatto che TRX è utilizzata soprattutto per pagare le fee delle transazioni su rete Tron. Da parecchio tempo molti utilizzatori di USDT (Tether) preferiscono eseguire le loro transazioni su rete Tron, al posto che su Ethereum o altre reti. 

Tron consente transazioni un USDT rapide, ma soprattutto molto economiche. 

Il fatto che ormai la maggior parte delle transazioni in USDT avvengano su rete Tron fa sì che TRX sia molto in uso, dato che le fee di tali transazioni vanno sempre e soltanto pagate in TRX, anche se gli importi sono molto limitati. 

USDT non solo è la stablecoin più usata al mondo, ma è anche in assoluto il token più usato, con volumi di scambio superiori anche a quelli di BTC e ETH. Questo basta a generare un utilizzo costante di fondo di TRX che mantiene relativamente elevata la pressione di acquisto. 

Il bear market: il crollo delle crypto si prolungherà?

La situazione attuale dei mercati crypto non è florida, ma è perfettamente in linea con i cicli passati. Anzi per ora è anche leggermente migliore. 

Fino ad oggi sui mercati crypto si sono verificati tre bear market seguenti allo scoppio di grandi bolle speculative. 

I primi due si sono già conclusi, rispettivamente a fine 2016 ed a fine 2020, e sono durati entrambi più o meno due anni, o poco meno. Il terzo è quello attualmente in corso, ed è iniziato circa un anno fa, ovvero nella seconda metà di novembre 2021 dopo il raggiungimento del nuovo massimo storico di Bitcoin a quota 69.000$. 

Da notare che questi cicli seguono il ciclo dell’halving di Bitcoin, ed il prossimo halving ci sarà nel 2024. Tutto quindi fa credere che l’attuale bear market possa durare ancora. 

Però la cosa forse più significativa è che in entrambi i due precedenti bear market post-bolla il picco minimo del prezzo di Bitcoin fu toccato a -85% dal precedente massimo. Quest’anno invece, per ora, il picco minimo si è fermato a -75%, e questo sembra indicare che l’attuale bear market sia in proporzione meno violento dei due passati. 

Questo ovviamente vale per Bitcoin, ma non per tutte le altcoin. Ad esempio la vecchia LUNA 1.0 è praticamente scomparsa, e FTT è collassato. Ma nel complesso per ora l’attuale bear market sembra comunque leggermente più lieve di quelli scorsi. 

Se si dovesse replicare anche questa volta un -85% dai massimi come picco minimo di Bitcoin durante l’attuale bear market, il suo prezzo dovrebbe scendere intorno agli 11.500$, un prezzo che ad oggi sembra lontano.