Gli avvocati della U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) chiedono al giudice Torres di bandire l’avvocato di Ripple, John Deaton, nella infinita causa crypto di XRP. Ecco cos’è successo.
Il nuovo episodio della causa sulla crypto XRP: gli avvocati della SEC contro John Deaton
A quanto pare, l’infinita causa crypto su XRP vede ora un nuovo suo episodio. Gli avvocati della SEC chiedono al giudice Torres di bandire l’avvocato di Ripple, John Deaton.
It’s worth noting that the SEC lawyers tried to get Judge Torres to ban @JohnEDeaton1 from participating in the case partly because he disclosed the name of their expert witness.
Not only did she not ban him, she agreed with him that Doody shouldn’t testify about #XRP holders.
— Eleanor Terrett (@EleanorTerrett) March 7, 2023
“Vale la pena di notare che gli avvocati della SEC hanno cercato di convincere il giudice Torres a bandire @JohnEDeaton1 di partecipare al caso, in parte perché aveva rivelato il nome del loro testimone esperto. Non solo non lo ha bandito, ma ha concordato con lui che Doody non dovrebbe testimoniare sui possessori di #XRP.”
In pratica, gli avvocati della SEC si sarebbero attivati per scagliarsi contro i forti sostenitori di Ripple, come l’avvocato John Deaton che fin dall’inizio fornisce alla community diversi chiarimenti in merito alla causa.
Non solo, Deaton ha presentato anche diversi amicus briefs, come amico del tribunale, diventando una vera e propria minaccia per la SEC. Gli avvocati dell’autorità di regolamentazione hanno invitato al giudice Torres di vietare a Deaton di partecipare al caso, in parte perché ha rivelato il nome del loro esperto.
Il giudice, però, non solo non ha accolto la richiesta, ma ha anche accettato che il perito della commissione non testimoniasse sui possessori di XRP.
La causa crypto su XRP e i commenti di Deaton su Twitter
Ovviamente, uno dei principali sostenitori di Ripple non ha perso tempo e ha condiviso il tutto su Twitter.
Some people were like wtf is going on with this crazy ass motion to intervene. Many other people, especially lawyers, believed I was crazy for filing such an unusual and unlikely motion. I don’t blame them for thinking that b/c it was an unprecedented move.
— John E Deaton (@JohnEDeaton1) March 5, 2023
“Tecnicamente, sono stati 12.600 gli #XRPHolder che hanno aderito alla mozione di intervento (oggi la classe putativa è di oltre 75.000 persone). Ma pensate alla mozione di intervento: Migliaia di detentori di asset digitali al dettaglio hanno chiesto a un giudice federale di diventare imputati effettivi in una causa!
Alcuni hanno pensato: “Cosa sta succedendo con questa assurda mozione d’intervento”. Molte altre persone, soprattutto avvocati, hanno creduto che fossi pazzo per aver presentato una mozione così insolita e improbabile. Non li biasimo per averlo pensato, perché si trattava di una mossa senza precedenti.”
Nella sua carrellata di tweet, Deaton spiega di aver presentato una mozione d’intervento insolita e improbabile a cui però hanno aderito ben 12.600 possessori di XRP. Tali HOLDer si sarebbero uniti alla causa facendosi passare imputati effettivi.
Per Deaton, questo è stato un simbolismo straordinario che la “diceva lunga” sull’interesse pubblico del caso. E infatti, l’avvocato sottolinea come la SEC abbia scatenato una guerra non solo verso XRP ma anche verso tutto il settore crypto.
L’oggetto di questa causa è il token che viene ancora definito una security, indipendentemente dal venditore, o alle circostanze di vendita. A tal proposito, ecco la soluzione proposta da Deaton:
“Dobbiamo pensare fuori dagli schemi e organizzarci. Ad esempio, tutte le aziende che sono in causa con la SEC, o che stanno per diventarlo, dovrebbero incontrarsi, condividere idee e sviluppare strategie coordinate. È una guerra. Sarei felice di aiutare. Forse posso sostituire @elonmusk come il più odiato dalla SEC.”
L’intervista al CEO di Ripple: “il settore delle criptovalute si sposta fuori dagli USA”
Di recente, Brad Garlinghouse, il CEO di Ripple, avrebbe rilasciato un’intervista in cui afferma che il settore delle crypto si sta già spostando fuori dagli USA.
.@KaileyLeinz asked “If the US doesn’t get its act together…is all of this [crypto] going offshore?”
Me: “It already is.”
I’ve said it before, and I’ll say it again – crypto moving offshore is not good for American innovation. Period, full stop. https://t.co/OWz8uoRHrI
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) March 2, 2023
“@KaileyLeinz ha chiesto: “Se gli Stati Uniti non si danno una regolata… tutte queste [cripto] andranno offshore?”. Io: “Lo è già”. L’ho detto prima e lo ripeto: la criptovaluta che si sposta all’estero non è un bene per l’innovazione americana. Punto e basta.”
Garlinghouse ha suggerito che l’approccio normativo degli Stati Uniti sta allontanando tutta l’innovazione crypto e blockchain dal Paese. Il motivo principale, ovviamente, non può che essere attribuito alla SEC che sta rendendo gli Stati Uniti un luogo sempre meno attraente per il settore delle criptovalute.
A tal proposito, Garlinghouse ha affermato che il settore crypto sta già iniziando a spostarsi fuori dagli USA, in Paesi come Australia, Regno Unito, Giappone, Singapore e Svizzera. Il CEO di Ripple ha dichiarato, infatti, che questi Paesi hanno deciso di introdurre regole chiare e trasparenti per tutto il settore.
Il sondaggio di XRP: “il 97% delle società di pagamento crede nel potere delle crypto”
Di recente, Ripple (XRP) ha portato avanti un sondaggio che ha evidenziato come il 97% delle società di pagamento crede nel potere delle criptovalute.
Anche in questo sondaggio è emerso che se da un lato c’è fiducia per lo sviluppo del settore crypto, dall’altro c’è la mancanza di chiarezza normativa che diventa un grande ostacolo.
Andando avanti con i risultati del sondaggio, oltre il 50% dei responsabili dei pagamenti intervistati, ritiene che la maggior parte dei commercianti accetterà pagamenti crypto entro 1 o 3 anni.
Non solo, il 27% dei dirigenti nel Medio Oriente e Africa ha detto che la maggior parte dei commercianti sarà crypto-friendly entro il 2024.