In questo articolo approfondiamo il tema dell’AI dando un’occhiata a quali sono gli ultimi trend e i progetti crypto più promettenti che integrano l’intelligenza artificiale.
Andremo poi a vedere in che modo i tool di intelligenza artificiale possono aiutare nella ricerca e nell’analisi dei progetti crypto, facendo risparmiare molto tempo.
Tutti i dettagli di seguito.
I migliori progetti crypto con focus sull’intelligenza artificiale
Non è semplice fare una rassegna dei migliori progetti crypto che integrano la tecnologia dell’intelligenza artificiale, visto l’elevato numero di fonti che competono a fornire la propria interpretazione.
Ad ogni modo, in questa sede utilizzeremo i dati presenti su CoinMarketCap e Cryptoslate per dare delle indicazioni sui token AI più importanti al momento.
La categoria “AI & Big Data” presente sul portale di ricerca di CoinMarketCap raccoglie e classifica i progetti crypto legati a questa narrativa per capitalizzazione di mercato.
Complessivamente tutte queste criptovalute hanno una marketcap di 4,35 miliardi di dollari.
Tra la lista troviamo progetti del calibro di The Graph, Render Token, Injective, Oasis Network, SingularityNET, Ocean Protocol, Fetch.ai, IExec RLC.
Da notare come la crypto con più capitalizzazione tra quelle elencate sia The Graph, che si posizione rank #41 di tutto il settore crypto.
Da sola, GRT ha una dominanza pari al 20% dell’intera categoria in tema AI di CoinMarketCap.
Su Cryptoslate, piattaforma di news e dati on-chain, sono presenti spunti di analisi differenti.
Innanzitutto le crypto Render Token, Injective e Oasis Network sono scartate dalla classifica, la quale complessivamente capitalizza 2,34 miliardi di dollari con una dominanza settoriale dello 0,22% rispetto al resto del mercato.
The Graph (GRT) conferma il primo posto sul podio delle crypto d’intelligenza artificiale più importanti.
Emergono invece sulla lista, a partire dalla sesta posizione in poi, nuovi progetti non citati su Coinmarketcap come Alethea Liquid Intelligence, Numerarie, dKargo, Covalent e Phala Network.
La cosa che spicca di più all’occhio è indubbiamente la lontananza dall’ATH registrata da ogni singolo token elencato, con drawdown dall’85% in su.
Il dato relativo a Covalent, che segna un -55% dal suo massimo storico, è errato, visto che che in realtà la crypto è scesa del 95% rispetto al proprio ATH a 2,10 dollari ( ora 0,107 dollari).
Ad ogni modo questi dati ci indicano come la FOMO di inizio anno sui token appartenenti all’universo dell’intelligenza artificiale sia servita ben poco a salvarli da una situazione alquanto disastrosa.
Speculativamente parlando, la maggior parte di queste criptovalute sono immondizia.
L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto per l’analisi dei progetti crypto
Avendo constatato che i progetti crypto del settore intelligenza artificiale registrano una price action con performance deludenti, si ritiene necessario cambiare il discorso verso un’altra direttiva.
Ciò su cui vale la pena concentrarsi non sono i token AI in sé, ma sulle potenzialità insite della tecnologia stessa, che possono risultare estremamente d’aiuto nella ricerca e nell’analisi degli asset crypto.
Infatti, un “semplice” chatbot come ChatGPT può essere utile in una moltitudine di fattispecie diverse, soprattutto per quanto riguarda il riepilogo di informazioni, l’analisi fondamentale e lo studio dell’engagement sui social media.
Qualsiasi individuo può chiedere, infatti, ai software di intelligenza artificiale di riassumere le caratteristiche principali di una moneta crittografica, elencando i tratti principali del whitepaper, dei blog post e delle voci wiki.
Si può anche domandare al chatbot di proprietà di OpenAI, di elencare i dati più interessanti di un progetto crypto in termini di potenzialità nel lungo periodo, l’adattamento del prodotto sul mercato e i vantaggi rispetto agli altri competitor.
Un altro aspetto da non sottovalutare è lo studio della tokenomics che ChatGPT può svolgere al posto nostro, facendoci risparmiare molto tempo.
Analizzando la token economy di uno specifico token si può giungere a delle conclusioni in relazione al vesting della criptovaluta, all’utilità che ne deriva, alla distribuzione tra enti differenti.
Studiare questo aspetto ci fa capire anche come è organizzato il progetto sul lato governance, molto importante all’interno delle community Web3 per far sì che si raggiunga un consenso decentralizzato fra le parti interessate.
Ci sono poi altre richieste che si possono fare ai chatbot dell’intelligenza artificiale come ad esempio domandare che tipo di copertura mediatica sui social media ricopre un determinato profilo valutandone l’engagement.
In linea generale ci sono più benefici ad utilizzare l’AI stessa per lo studio di un token specifico del settore, piuttosto che scegliere di comprare una crypto che integra l’intelligenza artificiale all’interno del proprio business.
Tecnologia e speculazione sono due cose che viaggiano su due piani differenti e devono essere contestualizzate evitando banali assunti del tipo: visto che l’AI è il futuro, compro The Graph è diventerò ricco.
Questo approccio risulta erroneo e fallimentare, ma è spesso il più utilizzato dagli investitori retail, che di mercati ne sanno ben poco.
La narrativa dell’AI nel contesto delle criptovalute
La narrativa dell’intelligenza artificiale si è diffusa in modo dirompente nel mondo delle criptovalute a partire da inizio anno.
In particolare da quando ChatGPT, chatbot dall’apprendimento automatico sviluppato da OpenAI, ha fatto il suo debutto sul mercato, negli ambienti Web3 non si è parlato di altro, con un esplosione dell’interesse a fine 2022 ed inizio 2023.
Spesso narrative forti come questa rischiano di creare distaccamento dalla realtà, elogiando un contenuto ai massimi livelli e privando ogni discorso di concretezza.
Le tecnologie dell’AI indubbiamente sono una rivoluzione e faranno parte della socialità dei prossimi anni ma è sbagliato parlare solo dei pregi e non dei difetti.
Inoltre non possiamo pensare che i software di intelligenza artificiale cambieranno il panorama delle criptovalute da un momento all’altro.
La realtà dei fatti è che rappresentano un’innovazione molto interessante e che, integrandoli con l’ingegno umano potranno essere d’aiuto per risolvere alcuni problemi e rendere migliore l’esperienza utente dei prossimi progetti su blockchain.
Se invece si crede che i token che inseriscono all’interno dei loro piani di business le parole AI o intelligenza artificiale, spiccheranno il volo e diventeranno le prossime criptovalute dominanti, ci si sbaglia di grosso.
Purtroppo in molti ci cascano e finiscono per essere sotterrati dai downtrend di valute crittografiche con use case inutili e prive di ogni valore intrinseco.
La stessa identica situazione è successa a cavallo tra il 2021 e 2022 con l’avvento della narrativa del metaverso, tanto elogiato nei primi mesi e poi finita nell’indelebile zona del dimenticatoio.
I progetti a tema metaverso hanno registrato performance palesemente deludenti nell’ultimo anno sul fronte dei prezzi, in linea con quello che sta succedendo adesso con i token AI.
Prima di farsi abbindolare dai media, è necessario farsi un’idea personale su un concetto specifico, e valutare i fatti più che le parole degli influencers.
La tecnologia e le innovazioni sono fantastiche, il problema è l’overload di informazione a rovinare ogni cosa.