FTX ha avviato il processo per la possibile riapertura dell’exchange crypto

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Oggi il nuovo CEO di FTX, John J. Ray III, ha affermato che la società ha avviato il processo di sollecitazione delle parti interessate per la riapertura dell’exchange crypto FTX.com. 

Lo riferisce il Wall Street Journal, secondo cui FTX sta portando avanti degli sforzi per rilanciare il suo exchange crypto internazionale, anche se la sua reputazione continua a scendere. 

La nuova accusa

Infatti di recente è saltata fuori un’ulteriore accusa nei confronti degli ex-dirigenti della società, prima della bancarotta. 

Infatti si è scoperto che la società ha intentato una causa contro l’ex dirigente Daniel Friedberg, ovvero il Chief Regulatory Officer di FTX ed il Chief Compliance Officer di FTX US, oltre che General Counsel di Alameda Research.

Friedberg si occupava di regolamentazione compliance, e lo accusano di aver comprato il silenzio di due potenziali informatori per convincerli a non far trapelare informazioni sui problemi normativi della società, e sui legami tra FTX e Alameda.

In tutto lo accusano di 11 reati, tra cui anche quello di aver violato i suoi doveri legali e di aver approvato una serie di trasferimenti fraudolenti e prestiti ad altri ex-dirigenti di FTX.

I fatti si riferiscono al 2022, prima che la società dichiarasse bancarotta e che il suo intero gruppo dirigente venisse sostituito.  

Il passato ed il presente del crypto exchange FTX

Quindi se da un lato il passato di FTX si fa sempre più cupo, il presente racconta tutta un’altra storia. 

Infatti secondo l’ultima Debtors Release, pubblicata pochi giorni fa, ad oggi la società ha già recuperato circa 7 miliardi di dollari in asset liquidi. In totale è stato stimato che l’ammontare complessivo sottratto ai clienti dell’exchange fosse di circa 8,7 miliardi di dollari, la maggior parte del quale in valuta fiat e stablecoin. 

In altri termini FTX non è lontanissima dal poter rimborsare tutti gli ex-clienti, anche se magari non al 100%. In tal caso potrebbe anche pensare di riaprire l’attività. 

Non va dimenticato che sono passati solo relativamente pochi mesi dalla chiusura, quindi a livello tecnologico la piattaforma di FTX potrebbe essere ancora competitiva. 

Il futuro del crypto exchange FTX

Proprio perchè a livello tecnologico la piattaforma di FTX era da molti apprezzata, potrebbe avere senso provare a riavviare l’exchange. 

L’unico vero grosso ostacolo sembra proprio essere l’enorme debito nei confronti dei creditori, di cui oltretutto gli ex-clienti sono solamente una parte. 

Ma se riuscissero a risolvere questo problema, anche magari convincendo gli ex-clienti ad accettare un rimborso solo parziale, in effetti potrebbero riaprire. 

Il problema però potrebbero essere le tempistiche, perchè se qualche cliente si impuntasse e si rifiutasse di accettare un rimborso solo parziale, potrebbe iniziare una nuova procedura legale che potrebbe rallentare parecchio il piano di riapertura. 

Quindi se riuscissero ad accontentare tutti gli ex-clienti, forse potrebbero riuscire a riaprire, magari anche in tempi relativamente brevi, ma se qualcuno si mettesse di traverso le tempistiche potrebbero dilatarsi molto. 

Va però detto che il fallimento è avvenuto in concomitanza con il bottom del recente bear-market, pertanto la ripresa del mercato crypto nel 2023 potrebbe aver già aiutato parecchio in tal senso. 

Infatti i debiti sono stati calcolati in valuta fiat al momento della chiusura, ma se nel frattempo le criptovalute ancora in possesso della società acquisiscono sufficiente valore, potrebbero persino arrivare a coprire per intero gli 8,7 miliardi di dollari necessari a risarcire tutti gli ex-clienti. 

La possibile riapertura dell’exchange crypto

Oltretutto una possibile riapertura dell’exchange potrebbe portare nuovi incassi alla società, rendendo ancora più semplice restituire il maltolto. 

Per questo motivo la società sta interloquendo con gli investitori per sostenere un possibile riavvio dell’exchange grazie a soluzioni come una joint venture. 

Se da un lato tutto ciò ad oggi sembra in effetti possibile, non è invece affatto chiaro quanto sia realisticamente probabile. 

Di sicuro la riapertura dell’exchange sarebbe la soluzione migliore, ed aiuterebbe non poco a risolvere il problema, anche se magari solo in parte. 

Il problema è l’enorme perdita di fiducia nei confronti di FTX da parte dei suoi utenti, anche se con la vecchia dirigenza completamente spazzata via, e l’incarico della ristrutturazione dato ad un veterano di questo tipo di crisi come John J. Ray III, questo potrebbe anche rivelarsi alla fine un problema minore. 

Il fatto è che la piattaforma FTX piaceva molto, ed ha lasciato una specie di lacuna nel mondo crypto, anche se ormai già ampiamente colmata da altri exchange. 

Sicuramente chi avrebbe maggiormente da guadagnare da questa situazione sono i creditori della società, che potrebbero anche intravvedere la fine del tunnel con tempistiche molto più rapide del previsto.