Circle USDC: la stablecoin è usata soprattutto fuori dagli USA

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Il co-fondatore e CEO di Circle, Jeremy Allaire, ha rivelato che il 70% dell’adozione della stablecoin USDC è al di fuori degli Stati Uniti d’America. 

USDC non solamente è una stablecoin peggata al dollaro USA, ma è anche emessa da una società statunitense, Circle. 

Infatti Allaire scrive che “nonostante l’entusiasmo per il fatto che siamo tutti negli Stati Uniti”, di fatto il maggior utilizzo di USDC avviene al di fuori degli USA stessi. 

In particolare la seconda maggiore stablecoin al mondo sta facendo forti progressi in Asia, America Latina ed Africa. 

Da notare che USDC è molto usata anche in ambito DeFi, dove è quasi impossibile localizzarne l’utilizzo. 

La capitalizzazione di mercato della stablecoin USDC

Nonostante questa espansione geografica, ormai da tempo USDC sta perdendo capitalizzazione di mercato. 

A dire il vero questo calo è esteso a quasi tutte le stablecoin, e si deve probabilmente soprattutto al bear-market del 2022. 

Il picco massimo di capitalizzazione di mercato USDC lo ha fatto registrare a giugno 2022, dopo l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna e della relativa stablecoin algoritmica UST, quando sfiorò i 56 miliardi di dollari. 

La grande crescita però si era verificata era la fine del 2020 e l’inizio del 2022, quando salì da 3 a 53 miliardi di dollari in poco più di un anno. Tale crescita fu dovuta quasi esclusivamente alla grande bullrun crypto del 2021. 

A partire però da luglio dell’anno scorso è iniziato un calo, che ha riportato la capitalizzazione di mercato di USDC prima a 42 miliardi, poi a 32 miliardi, ed infine agli attuali 26 miliardi, ovvero meno della metà del picco di febbraio 2022. 

Oltretutto il calo a partire da marzo 2023 è continuo, ed è stato innescato dalla temporanea perdita del peg dovuta al problema avuto con il fallimento di Silicon Valley Bank

L’adozione di USDC

Un discorso differente è quello che riguarda l’adozione, ovvero in particolar modo fuori dai mercati crypto speculativi. 

USDC infatti non viene utilizzato solo come mezzo di scambio per fare trading sugli exchange crypto, ma anche come vero e proprio mezzo di pagamento alternativo al dollaro. 

Le transazioni in USDC possono essere molto più veloci di quelle in dollari, soprattutto se non si tratta di pagamenti con carte di credito o debito ma di transazioni interbancarie transfrontaliere. Da questo punto di vista hanno anche costi inferiori. 

Oltretutto possono essere anonimi, o perlomeno pseudo-anonimi, e soprattutto incensurabili. 

Se a questo si aggiunge che USDC è utilizzabile anche nella finanza decentralizzata, dove le valute fiat come i dollari invece non lo sono, si capisce bene perchè esistano degli specifici utilizzi per i quali le stablecoin sono di gran lunga preferite alle valute fiat stesse. 

A questo punto non stupisce che l’adozione delle stablecoin sia in crescita. 

Le concorrenti di Circle

USDC attualmente è la seconda stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato ed utilizzo, soprattutto dato che Binance USD (BUSD) è ormai un progetto morto. 

La prima, USDT emessa da Tether, è stata praticamente l’unica grande stablecoin ad essere cresciuta nel 2023, dopo la flessione del 2022. La sua capitalizzazione di mercato infatti quest’anno è passata da 66 a 84 miliardi di dollari, per poi scendere leggermente di recente a 83,5. Praticamente è tornata poco sopra i livelli di maggio 2022 precedenti all’implosione di UST. 

Di recente sul mercato delle stablecoin è sbarcata una concorrente di USDC che si annuncia molto agguerrita, ovvero PYUSD (PayPal USD). 

Infatti PayPal non solo è una società statunitense come Circle, mentre Tether ha sede alle Isole Vergini Britanniche, ma è anche un gigante globale dei pagamenti digitali. 

In altre parole PayPal ha molti più utenti di USDC, e se una fetta importante dei suoi utenti dovesse iniziare ad utilizzare PYUSD questa potrebbe finire per superare la stablecoin di Circle. 

Va però detto che PYUSD ha esordito solo ieri, quindi occorrerà ancora molto tempo prima di capire se sarà realmente in grado di fare concorrenza alle altre principali stablecoin già esistenti e ben piazzate sui mercati. 

Oltre a queste vanno citate anche DAI, ovvero la principale stablecoin algoritmica ancora esistente al mondo, e TUSD (True USD), dato che Binance ha deciso di puntare su questa dopo l’abbandono del progetto BUSD. Di recente però quello che è il maggiore exchange crypto al mondo pare voglia puntare anche su FDUSD (First Digital USD). 

USDC fino  marzo veniva considerata la stablecoin più sicura, ma da allora la sua reputazione a riguardo ha subito un duro colpo. Non è da escludere che da questo punto di vista il suo posto in futuro venga preso da PYUSD, anche se attualmente è su USDT che puntano maggiormente i mercati crypto. 

Lo stesso CEO di Circle ieri si è complimentato con PayPal dicendosi emozionato di vedere un colosso tale entrare in questo mercato. 

Ha anche sottolineato che questo è ciò che si ottiene quando finalmente c’è chiarezza normativa. Ha anche aggiunto che leggi sulle stablecoin stanno arrivando in Giappone, Regno Unito, UE, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Stati Uniti. 

Il mercato delle stablecoin, in altre parole, sta finalmente diventando maturo, e la cosa si sta rivelando piuttosto utile, soprattutto dopo l’implosione di UST di maggio dell’anno scorso.