E’ possibile utilizzare le criptovalute per guardare servizi streaming o giocare online?

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Un mondo sempre più cashless è quello che si prospetta davanti ai nostri occhi negli anni a seguire. La vecchia e cara moneta cartacea, accompagnata dalle monetine di centesimi, 1 o 2 euro, lascerà sempre più spazio ad altri metodi di pagamento completamente digitali e non tangibili, se non tramite un estratto conto virtuale che si potrà fare presso sportelli bancomat o digital banking.

Carte di credito, di debito, prepagate, PayPal e portafogli elettronici compongono il panorama degli attuali metodi di pagamento completamente cashless che vengono utilizzati sia nei negozi fisici che in quelli virtuali, come eShops, agenzie di viaggio online o le sale ospitanti i giochi tipici del mondo iGaming, come le slot gratis o i giochi di carte.

Ma a tutto questo va aggiunta un’altra tipologia di pagamento, che si sta affermando sempre più in giro per il mondo, con qualche accenno di sviluppo anche in Italia: le criptovalute. Parliamo di quelle monete come il bitcoin e molte altre, che vengono presentate come il futuro della circolazione dei soldi nel mondo. Ma di cosa si tratta nello specifico e quante tipologie ne esistono è subito detto.

Criptovalute: cosa sono e quante ne esistono

Partiamo con il dare una definizione di criptovaluta, o semplicemente crypto. Si tratta di vere e proprie monete, acquistabili e scambiabili solamente in formato digitale, le quali hanno la peculiarità di essere decentralizzate.

Questo significa che, a differenza di quanto accade con altre valute tradizionali come il Dollaro, l’Euro, che si vuole rendere digitale a sua volta, o lo Yen, esse non sono sotto il controllo di alcun governo o alcuna banca.

Con le Criptovalute è possibile realizzare degli investimenti o portare avanti manovre di trading, esattamente come si farebbe con qualsiasi altra moneta.

Altra caratteristica che le differenzia dalle valute tradizionali è la possibilità di avere un’oscillazione del loro valore che non sia legata all’andamento dell’economia mondiale o di un singolo Paese nel mondo, mentre tassi di interesse, decisioni di politica monetaria internazionale e quant’altro non hanno un impatto diretto sul loro valore.

Quindi, esse risultano controllate attraverso una rete di server e PC privati e possono essere vendute, scambiate o acquistate tramite portafogli ad hoc o i cosiddetti eWallets. Sono totalmente sicure e inviolabili, a causa della tecnologia che ne è alla base, ossia la blockchain.

Si tratta di un registro condiviso di dati totalmente digitale, che consente di salvaguardare la moneta e l’utente da ogni tentativo di frode o furto, anche grazie all’applicazione di protocolli di crittografia. Al momento, di criptovalute ne esistono circa 2000 tipologie diverse, anche perché, lo ricordiamo, esse sono nate inizialmente non per essere un’alternativa alle monete tradizionali, ma un metodo di pagamento facilitato sul mercato online.

Tra le più note e sicure troviamo senz’altro il bitcoin, l’Ethereum e il Litecoin, alle quali si aggiunge la neonata BALD, sulla quale si sa ancora troppo poco, pur promettendo di essere tra le migliori in poco tempo.

Dove sono accettate le Criptovalute per servizi in streaming o giocare online

Tutte queste criptovalute, o almeno le più sicure appena citate, possono essere utilizzate per pagare qualsiasi servizio, specialmente se si tratta di qualcosa strettamente legato al web, come possono essere i servizi in streaming (Netflix, Twitch, Amazon etc…) o il gioco online, soprattutto nella sua forma di casinò online. Il problema è che non tutti i Paesi accettano tale tipologia di valuta.

Tra quelli che hanno attualmente dato semaforo verde per l’utilizzo delle valute virtuali troviamo al primo posto gli Stati Uniti d’America, patria delle crypto. In particolare, gli USA consentono agli utenti di utilizzare il bitcoin e poche altre valute come metodo di pagamento.

Ovviamente, ogni singolo stato può liberamente decidere di adottare o bloccare le valute digitali, agevolandone o impedendone l’utilizzo. Ma che la strada negli States sia quella di allargare l’uso di tali monete è palese dal fatto che, a partire dal 2013, sono stati creati un po’ ovunque degli hotspot di Bitcoin. Basti pensare a San Francisco.

Anche in Europa la situazione sta cambiando a favore della liberalizzazione delle criptovalute. Basti pensare all’Olanda, che ospita uno dei produttori di hardware per la gestione e creazione di crypto: Bitfury.

Questo consente agli abitanti di Amsterdam, per esempio, di utilizzare tali valute per poter pagare diversi servizi, compresi quelli in streaming e di gioco online, e stiamo parlando di quasi un milione di persone. Anche in Slovenia si è deciso di dare via libera all’utilizzo di valuta digitale come metodo di pagamento. In particolare a Ljubljana, laddove è stato realizzato l’exchange di bitcoin Bitstamp.

Fisicamente in Europa, ma fuori dall’UE, troviamo la Svizzera, che permette l’uso di Bitcoin per motivi puramente fiscali, oltre che per il pagamento dei servizi pubblici o per pagamenti online su diversi portali, come quelli di intrattenimento.

Concludiamo la panoramica citando altri Paesi per il mondo che ospitano volentieri BTC: Sudafrica, Turchia, Cipro, Cile, Israele, Brasile, Messico, Argentina, Giappone, India e molti altri. Qui è possibile usare le valute virtuali anche per godersi video o musica in streaming o per giocare sui portali di iGaming.

E in Italia?

Se i Paesi appena visti accettano senza remore l’uso delle criptovalute, mentre altri come la Germania lo vietano drasticamente, in Italia siamo in una via di mezzo.

Il nostro Paese, infatti, non riconosce legalmente la valuta virtuale come Cutilizzabile, almeno stando alla Banca d’Italia. I fatti, però, ci raccontano che ci sono alcune realtà, specialmente del mondo online, che accettano le monete digitali per poter fare acquisti e pagare.

Non rientrano tra queste le piattaforme di streaming di film e musica, né tantomeno i casinò online, dove è possibile pagare solo tramite metodi tradizionali. Diversa la situazione su grandi siti come Shopify, Amazon, che si avvale dell’utilizzo della piattaforma Purse.io per accettare le crypto, e Spendabit, laddove è possibile fare acquisti proprio tramite questo tipo di valute.

Si sono recentemente aggiunte alla lista attività come Expedia e Overstock. Quindi, da una parte in Italia si possono usare i vari Bitcoin, Ethereum e via discorrendo per poter fare qualche acquisto. Generalmente, però, essi non vengono accettati a larga scala, preferendo di gran lunga Carte di credito, di debito, PayPal e metodi tradizionali.

Chissà che nelle prossime mensilità o nei prossimi anni, la situazione non si sblocchi del tutto e che sia possibile acquistare un abbonamento a Netflix o altri siti di streaming, piuttosto che fare una partita ad un sito di casinò, pagando in bitcoin.