Oggi il prezzo di Bitcoin ed Ethereum è in leggero calo

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Oggi il prezzo di Bitcoin e di Ethereum è in leggero calo. 

In realtà si tratta di movimenti minimi, ma probabilmente indirettamente collegati a ciò che sta accadendo sui mercati finanziari tradizionali. 

Il prezzo di Bitcoin ed Ethereum oggi

Il prezzo di BTC oggi è sceso sotto i 25.600$, ma solo per pochi istanti. Quello che conta è che sia sceso sotto i 25.700$. 

Infatti, era dal 7 settembre che non scendeva più in modo significativo sotto quella soglia. 

Prendendo come riferimento gli ultimi giorni, era proprio questo il supporto che sembrava aver sempre retto, tranne che alcuni rari istanti. Invece oggi non ha tenuto. 

Anche il 7 settembre era sceso pure sotto i 25.600$, ma senza andare sotto i 25.500$. Oggi sembra fare più o meno la stessa cosa. 

Invece l’1 settembre era sceso fino a 25.300$, quindi il leggero calo di oggi per ora risulta essere perfettamente in linea con ciò che è accaduto a settembre. 

D’altronde il mese fino ad ora è stato davvero a bassa volatilità, perchè a fronte di un minimo a 25.300$ il massimo è stato solamente di 26.400$, ed undici giorni consecutivi all’interno di una fascia così tanto compressa non sono affatto cosa comune. 

Sembrano tornati i tempi di luglio, dopo un agosto un pochino più movimentato, con una volatilità ai minimi, per un asset solitamente abbastanza volatile. 

Il prezzo di ETH

Un discorso leggermente diverso è quello che riguarda il prezzo di ETH

Infatti, oggi è sceso fino sotto i 1.580$, seppur solo per un breve momento, e comunque è nettamente sotto i 1.600$. 

Per trovare livelli così bassi bisogna risalire al forte calo del 18 agosto, quando nel giro di tre giorni perse quasi il 14%. 

In precedenza infatti era rimasto costantemente sopra i 1.600$ fino dal 13 marzo, e quello di oggi è un livello simile a quello del 12 gennaio. 

Basti dire che rispetto ad inizio anno BTC è ancora a +54%, mentre per ETH il guadagno si è ridotto al 32%. Da questo punto di vista sta facendo peggio anche di XRP e TRX (Tron), ma in genere è normale che Ethereum performi peggio di Bitcoin durante gli inverni crypto. 

La lateralizzazione del prezzo di Bitcoin ed Ethereum prima di oggi

In realtà di fatto sta continuando la lateralizzazione innescatasi a metà marzo. 

A gennaio e febbraio i prezzi erano risaliti, per poi scendere nei primi giorni di marzo. Nella seconda metà di marzo sono saliti ancora, ma solo per iniziare una lunga lateralizzazione che è ancora in corso. 

Ad esempio il prezzo di Bitcoin superò i 25.000$ il 17 marzo, e da allora è quasi sempre rimasto sopra questa soglia, tranne un paio di giorni a metà giugno. 

Inoltre, non ha mai superato i 31.800$, che attualmente costituiscono la principale resistenza il cui abbattimento potrebbe significare la fine del lungo periodo di lateralizzazione. 

L’attesa dei mercati

In questi giorni oltretutto i mercati sono in fremente attesa per i dati sull’inflazione ad agosto negli USA che verranno pubblicati mercoledì. 

Oggi ad esempio il prezzo di Bitcoin era sceso poco prima dell’apertura delle borse asiatiche, temendo un calo che poi c’è stato. 

Poi però il calo delle borse asiatiche, e di quella di Hong Kong in particolare, si è fermato, e con il Dollar Index in leggero calo Bitcoin si era un po’ ripreso. 

In seguito l’andamento del Dollar Index si è invertito, con DXY risalito sopra i 104,7 punti, ed il prezzo di Bitcoin è tornato a scendere. 

Da notare che i mercati stanno scommettendo sulla fine del rialzo dei tassi da parte della Fed, tanto che ritengono che il dato comunicato mercoledì potrebbe essere positivo. 

In realtà le previsioni sono per un aumento dell’inflazione generale (dal 3,2% al 3,6%), ma per un calo netto dell’inflazione core (dal 4,7% al 4,3%), e dato che è soprattutto quest’ultimo che conta per la Fed si presume che perlomeno a settembre i tassi non vengano rialzati. 

Tuttavia se ultimamente spesso le previsioni dei mercati sui dati dell’inflazione si sono rivelati abbastanza corretti, non è detto che i dati reali comunicati mercoledì siano in linea con le attese. Se saranno significativamente differenti i mercati potrebbero reagire in modo deciso, ed anche improvviso. 

In momento di tale attesa è più che lecito attendersi che i mercati siano fermi, o quasi, dato che la politica monetaria della Fed rimane in questo momento il principale singolo fattore in grado di influenzarli profondamente.