Cosa significa l’approvazione del bitcoin ETP spot per gli investitori?

Dopo anni di tentativi (i primi nel 2018) alla fine anche gli Stati Uniti d’America hanno un loro bitcoin ETP spot, cioè un prodotto d’investimento negoziato in Borsa legato al prezzo spot della criptovaluta bitcoin (BTC).

Tralasciando la battaglia legale che ha coinvolto Grayscale, la quale si era vista negare la conversione in ETP del suo Grayscale Bitcoin Trust dall’autorità di regolamentazione finanziaria statunitense (in breve US SEC), cerchiamo ora di comprendere quali risvolti potrà avere sul mercato delle criptovalute l’approvazione del veicolo di investimento.

Perché un bitcoin ETP spot approvato negli USA dà speranza?

In circolazione esistono numerosi strumenti finanziari derivati che hanno come sottostante il bitcoin o altre criptovalute, tra questi ricordiamo i futures sul bitcoin approvati sul finire del 2017 proprio negli Stati Uniti. Ma anche l’approvazione di numerosi bitcoin ETP in Europa e quotati su varie borse europee: Germania; Svizzera; Svezia.

Prima di procedere una precisazione importante, qui stiamo preferendo la dicitura bitcoin ETP spot perché questo è il nome ufficiale utilizzato dalle società di investimento che hanno sviluppato il veicolo di investimento. Maggiori informazioni al riguardo si possono trarre leggendo guide specifiche sui bitcoin ETP e sulle criptovalute più in generale disponibili nel web.

L’approvazione negli Stati Uniti d’America segna un cambiamento di passo, riprendiamo, perché il paese ospita le “piazze finanziarie” più grandi e influenti al mondo. Attraverso i mercati finanziari statunitensi passano enormi flussi finanziari provenienti anche da altri continenti e le maggiori società di gestione finanziaria al mondo sono nate qui.

E proprio le società di asset management più importanti sono tra quelle che hanno beneficiato dell’approvazione, ovvero iShares (BlackRock), Fidelity, VanEck, Ark Investment e quindi Grayscale, giusto per citarne alcune.

Grazie all’esposizione e alla notorietà globale di cui tali società godono, i più ottimisti sperano che ciò porti molti investitori istituzionali, professionali e retail ad acquistare indirettamente bitcoin attraverso un veicolo d’investimento facilmente reperibile e dalle basse commissioni di gestione annuale.

Non avverrà tutto subito. L’esempio dell’oro

Per fare un bagno di realtà che non significa spegnere l’ottimismo, presentiamo un paragone con le prime fasi dopo l’approvazione dei primi exchange-traded product legati all’oro. Il primo ETP legato al prezzo dell’oro fu approvato a marzo del 2003 in Australia dall’Australian stock exchange, seguito dall’approvazione negli USA nel 2004 da parte della SEC.

Nonostante l’approvazione in due importanti mercati di scambio il prezzo dell’oro per oncia restò sostanzialmente compreso tra i 330 USD e i 450 USD fino alla prima metà del 2005. Soltanto a partire dalla seconda metà del 2005 il prezzo dell’oro prese a rompere ogni resistenza (dati World Gold Council).

L’oro dunque ci insegna che servirà agli investitori anzitutto prendere confidenza con il nuovo strumento finanziario. Serviranno importanti attività di sensibilizzazione da parte di consulenti finanziari e family office, prima di convincere gli investitori con maggiori capacità finanziare di allocare una parte del proprio portafoglio finanziario in uno strumento come il bitcoin ETP spot.

La strada è però tracciata, il lascia passare è alla fine arrivato e nei prossimi anni conosceremo il risultato di questa apertura che ha dello storico e che entra a far parte di diritto nella storia della finanza.

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