Le azioni italiane battono quelle di Wall Street: l’andamento di Eni, Enel, Unicredit, Microsoft e Ferrari

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Con un bear market agli sgoccioli e una seduta contrastante si può notare come a prescindere dal comparto le azioni di molti titoli italiani stanno performando meglio di quelli americani, almeno quelli a vocazione più internazionale come Eni, Enel, Microsoft, Unicredit e Ferrari.

Azioni Microsoft (MSFT)

La terza trimestrale della storica società tecnologica fondata da Bill Gates e Paul Allen quasi 50 anni è andata benino e questo si riflette anche sull’andamento del titolo in Borsa. 

La big tech nonostante una sessione chiusa negativamente è vista al rialzo proprio in base ai suoi fondamentali almeno nel breve periodo. 

Il titolo passa di mano alla fine dell’ultima sessione a 214,25 dollari segnando un – 2,66% ma con i future leggermente positivi. 

La società delle finestre colorate ha concluso il periodo con utili e fatturato che hanno superato le aspettative poste come obiettivo anche se il fatturato relativo al cloud e la guidance hanno deluso un po’ gli analisti.

La società vanta un fatturato di 50,12 miliardi di dollari superando le stime che ponevano l’asticella a 49,61 miliardi di dollari.

La guidance è assurta al ruolo di nota dolente diventando la causa del tonfo del titolo.

Per l’ultimo trimestre fiscale, la società ha stimato un fatturato tra i 52,35 miliardi e i 53,35 miliardi di dollari americani, un salto del 2% se si considera la media del range dimostrando di avere ancora margini di miglioramento. 

Il margine lordo di Microsoft ha mancato di poco l’outlook attestandosi al 69,2% contro il 69,8% previsto.

I risultati trimestrali erano in linea con ciò che Microsoft aveva detto agli investitori di aspettarsi e includevano un contesto valutario meno favorevole.

Microsoft galvanizzato da un +11% di entrate a 50,1 miliardi punta al supporto dei 220 dollari per azione. 

Le entrate per ora sono la vera zavorra del titolo a causa del pessimo dato (-2,3 miliardi di dollari nel Q3) al pari delle vendite del sistema operativo Windows che sono scese del 15% per le nuove installazioni. 

L’indice S&P 500, -1,06% in calo a 3.719,89 e Dow Jones, -0,46% in calo dello 0,46% a 32.001,25.

Questo è stato il quarto giorno consecutivo di perdite per il titolo. Microsoft Corp. ha chiuso 135,42 dollari al di sotto del suo massimo di 52 settimane (349,67 dollari). 

Il volume degli scambi è stato di 36,3 milioni di dollari. 

I diretti concorrenti non viaggiano in buone acque, Apple Inc. AAPL, -4,24% è sceso del 4,24% a 138,88 dollari , Alphabet Inc. Cl A GOOGL, -4,07% è sceso a 83,43 dollari e SAP SE ADR, -1,36% è sceso dell’1,36% a 92,69 dollari americani.

Le azioni di Eni 

In Europa il settore energetico gode dell’età dell’Oro ed Eni non è da meno. 

La trimestrale (una tra le prime di questa tornata) pubblicata il 28 di ottobre ha fatto registrare ottimi dati. 

Il titolo italiano che oggi passa di mano per 13,72 euro ha fatto registrare l’ennesimo segno positivo (+1,40%) forte del caro energia che impazza particolarmente in Italia in quanto paese molto legato alle ormai ex forniture russe. 

Le spese di gestione del Q3 avevano fatto registrare un balzo in avanti del 25% anno su anno (3,26 miliardi di euro) ma ciò non era bastato per frenare il margine di profitto che anzi registrava un +149,60% così come era notevole il dato per gli utili per azione +165% arrivando a toccare 1,06 euro. 

L’andamento di Enel

Enel, così come Eni, può cavalcare l’onda del caro energia e ciò si riscontra nel mercato azionario. 

Nella giornata di ieri il titolo ha chiuso in sostanziale parità a 4,57 euro con un trend comunque positivo.

In questo 2022, Enel ha visto un forte aumento dei ricavi (84%) e una contrazione della redditività. 

Il fatturato passa dai 58,79 miliardi ai 108,18 miliardi di euro con un aumento riconducibile proprio al fatto che trattando fonti energetiche la società ha potuto avvantaggiarsi in qualsiasi settore lavorativo. 

La società, in un comunicato a latere della trimestrale, ha sottolineato:

“La variazione risente inoltre dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet e dalla cessione di alcune società del perimetro di Enel X”.

Il margine operativo lordo ordinario cala leggermente e si ferma a 12,77 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario si è ridotto del 9,5%, passando dai 3,29 miliardi del periodo aprile-giugno ai 2,98 miliardi di euro del periodo luglio-settembre. 

La chiusura dell’esercizio è stimata dalla stessa società con un margine operativo lordo compreso tra i 19 miliardi e i 19,6 miliardi di euro mentre l’utile netto ordinario è posto a 5,3 miliardi di euro rivisto in ribasso di circa 500 milioni di euro.

Azioni Unicredit 

L’istituto di credito italiano passa di mano a 12,82 euro chiudendo anch’esso in sostanziale pareggio -0,08 (0,64%). 

Ottobre non ha portato molto bene al comparto bancario, ma Unicredit si è distinta apprezzando un 20% grazie proprio all’ultima trimestrale che ha fatto sì che Goldman Sachs, Deutsche Bank e Citi abbiano confermato rating e sentiment (buy). 

L’utile netto, escluso ciò che concerne lo stato di Putin nel quale è ben radicata, tocca i 1,3 miliardi di euro, in calo del 9,9% sul Q2 ma comunque in crescita del 31,1% sul 2021.

1,7 miliardi è il dato che viene da Mosca che sovraperforma di 1 miliardo di euro le attese degli analisti per la riduzione degli accantonamenti delle perdite su crediti. 

Unicredit sta ancora svolgendo il programma di acquisto di azioni proprie pari al 3% del capitale sociale, una cifra che possiamo stimare in 658.248.316,54 euro. 

Goldman Sachs ha il target price più alto a 19,5 euro, ecco perché:

“Prevediamo che la combinazione di un outlook migliore per il margine di interesse e il costo del rischio nel 2023 e nel 2024 eserciterà una pressione al rialzo sulle previsioni del consenso sui ricavi della banca e una pressione al ribasso sulle stime del costo del rischio”.

Azioni Ferrari (RACE)

La casa di corse rosso maranello ha appena lanciato il SUV Purosangue.

Gli esemplari già prodotti sono andati a ruba e sono tutti in direzione America e Emirati Arabi in un momento in cui il brand subisce un po’ la condotta del team corse in formula uno non tanto per una questione di risultati ma per l’immagine che da la squadra con le discutibili strategie prese.

76.285 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 188,2715 euro, per un controvalore pari a 14.362.291,44 euro è l’acquisto fatto dalla società sulla Borsa di Milano e sul New York Stock Exchange (NYSE) dal 10 al 14 ottobre di quest’anno.

Il 30 giugno di quest’anno la società aveva annunciato il programma di acquisto di azioni proprie da 150 milioni di euro, facente parte della prima tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie che in totale conta circa 2 miliardi di euro.

Come riportato dal Capital Markets Day del 2022 gli acquisti dovranno essere fatti entro il 2026 in linea con le informazioni fornite.

In totale RACE ha acquistato 486.617 azioni ordinarie per 93.891.543,15 euro sulla borsa di Milano mentre 101.968 azioni ordinarie per un controvalore di 19.368.214,33 dollari americani sulla borsa di New York (NYSE).

Ferrari aveva 11.653.695 azioni proprie pari al 4,53% del capitale sociale totale emesso includendo le azioni ordinarie e le azioni speciali e al netto delle azioni assegnate ai sensi del piano di incentivazione azionaria della Società.

Inoltre, entro il 2024 è prevista l’uscita di altri due nuovi modelli di macchine di cui una soltanto elettrica che segnerà una rottura con il passato pur confermando gli standard di gusto e qualità del brand.

Anche su Milano Ferrari registra un +2% dando sollievo agli holder dopo più di un anno di bear market.

Oggi Ferrari registra un +2,87% a 202,30 euro.