C’era da aspettarselo: a causa dei problemi di congestione della mempool di Bitcoin, si sta verificando un vero e proprio boom di transazioni via Lightning Network.
Lo riferisce in particolare Bitfinex, ovvero uno dei primi exchange crypto in assoluto ad aver implementato le transazioni in BTC via LN.
L’exchange lo fece già nel 2019, quando LN era usato ancora pochissimo.
All’epoca in tutto il mondo c’erano meno di 5.000 nodi e meno di 32.000 canali, mentre oggi i nodi sono più di 18.000 ed i canali sono balzati a quasi 80.000.
Il fatto è che con la congestione della mempool i costi delle fee sulle singole transazioni si sono impennati, ed il tempo medio per la convalida delle transazioni è aumentato.
Basti dire che in questo momento ci sono ancora più di 400.000 transazioni sulla mempool in attesa di essere convalidate, a fronte di circa 600.000 transazioni convalidate al giorno in questo momento.
La soluzione al problema: Lightning Network
Una soluzione al problema della congestione della mempool di Bitcoin c’è.
Si tratta di Lightning Network, ovvero il principale layer-2 di Bitcoin che consente transazioni immediate ed a costi quasi irrilevanti, e che di fatto al momento non ha veri e propri limiti di capacità.
Infatti, 18.000 nodi sono in grado di gestire una quantità di transazioni di gran lunga maggiore sia a quelle gestibili dai miner on-chain, sia addirittura all’enorme richiesta che c’è in questo periodo.
Se per convalidare tutte le transazioni presenti in mempool ci potrebbero volere anche quasi 24 ore, con LN potrebbero essere convalidate in pochi minuti, o al massimo poche ore.
Oltretutto mentre di quelle 400.000 transazioni ancora ferme sulla mempool alcune non verranno di certo condalivate entro 24 ore, a causa delle fee impostate troppo basse, se fossero state eseguite con LN molto probabilmente sarebbero invece già quasi tutte state eseguite.
Il boom di attività su Lightning Network
Il CTO di Bitfinex, Paolo Ardoino, ha dichiarato:
“Lightning è ben posizionato per alleviare i problemi di congestione sulla rete Bitcoin. In Bitfinex abbiamo visto 11.000 transazioni negli ultimi 30 giorni e mi aspetto che questo possa solo crescere.
Abbiamo bisogno di più exchange e più utenti di exchange per spingere verso Lightning, al fine di beneficiare di velocità più elevate e a costi molto inferiori. La rete Liquid di Blockstream è anche un buon layer-2 che può aiutare in situazioni in cui la mainchain è congestionata”.
Questi numeri rivelano da un lato che c’è in effetti un boom di utilizzo di LN, ma dall’altro indicano chiaramente che si tratta ancora di un utilizzo molto limitato nel suo complesso.
D’altronde se venisse usato massicciamente probabilmente la mempool di Bitcoin non sarebbe congestionata.
Infatti, le transazioni in BTC via LN non passano nè per la blockchain nè per la mempool, quindi se venisse usato questo protocollo la mempool si potrebbe anche svuotare molto in fretta.
Bisogna anche ricordare che, proprio perchè le transazioni via LN non passano per la blockchain pubblica di Bitcoin, non è possibile avere delle statistiche pubbliche a riguardo.
Solo chi possiede un nodo è in grado di rilevare quante transazioni passano sul suo nodo, e tali informazioni non sono pubbliche, a meno che i proprietari dei nodi non le rivelino.
L’utilizzo ancora limitato di LN
Alla luce di tutto ciò viene da domandarsi per quale motivo l’utilizzo di LN sia ancora così limitato.
Innanzitutto va detto che gli Ordinals, ovvero le inscription su Bitcoin che stanno causando in gran parte la congestione, devono per forza passare attraverso la blockchain, e non possono essere scambiate via LN.
Inoltre, non è possibile effettuare transazioni in BTC via LN con wallet tradizionali: servono appositi wallet su cui è necessario trasferire parte dei propri BTC.
Infine, per poter utilizzare un wallet LN bisogna aprire un canale, e l’apertura di un canale LN richiede una transazione su blockchain. In questo momento ciò rallenta la creazione di nuovi canali LN.
Quindi, bisognerà attendere un po’ prima che si diffonda l’utilizzo di Lightning Network, nella speranza che nel frattempo i problemi di congestione della mempool di Bitcoin non peggiorino.
A tal proposito, vale la pena ricordare che il numero di transazioni in attesa sulla mempool in realtà è in calo da ieri, quindi per ora il problema sembra che stia lentamente rientrando.
Nel frattempo, però, il costo medio delle fee per singola transazione di Bitcoin ha superato in modo significativo quello di Ethereum per la prima volta da luglio 2021.