Nemmeno i recenti scossoni al mercato crypto dovuti alla SEC sono riusciti a schiodare il prezzo di Ethereum dalla fascia di lateralizzazione all’interno della quale oscilla da mesi: quali saranno le sue previsioni?
Ormai questa fascia è molto compressa, quindi in molti prevedono che prima o poi debba uscrirne. Ma c’è molta incertezza sulla direzione.
Previsioni sul prezzo: la fascia compressa di Ethereum
Dopo aver fatto un +49% nei primi due mesi e mezzo dell’anno, il prezzo di Ethereum ha iniziato una lunga fase di lateralizzazione che è ancora in corso.
L’inizio di tale fase si può far risalire al 17 marzo, quando salì sopra i 1.700$.
Da allora ha continuato ad oscillare tra 1.700$ e 1.950$, con una breve escursione di sette giorni attorno alla metà di aprile in cui arrivò fino a 2.100$.
Ma se si analizza il trend delle ultime settimane, la fascia si è ancora più compressa. Praticamente dal 13 maggio non è mai sceso sotto i 1.770$, se non per un brevissimo momento, e non è mai più risalito sopra i 1.920$, se non per un brevissimo momento.
Il valore medio sembra essere proprio vicino a quei 1.850$ attorno a cui oscilla da due giorni.
Tra l’altro i 1.850$ sono anche il livello attorno al quale oscilla da fine aprile, quindi non solo tali oscillazioni avvengono all’interno di una fascia molto compressa, ma vanno avanti già da un po’ di tempo.
Lo sblocco dalla lateralizzazione: quale direzione prenderanno le previsioni sul prezzo di Ethereum?
A questo punto sono in molti a ritenere possibile uno sblocco, ovvero l’uscita del prezzo di ETH da questa fascia di oscillazione.
Il problema però è che non c’è affatto accordo sulla direzione che possa prendere.
Secondo alcuni il trend in questo momento ha iniziato a tornare bearish, e sostengono che si potrebbero andare a toccare nuovamente i minimi di marzo, sotto quota 1.400$.
Però attualmente non vi sono chiari segnali che possano far ipotizzare concretamente l’inizio di un calo così significativo sul breve periodo.
Secondo altri invece potrebbe riprendere la risalita del 2023, di fatto interrotta nella seconda metà di marzo, e magari tornare sopra i 2.000$, o forse anche sui massimi di metà aprile.
Inoltre nel caso in cui prima del prezzo di Ethereum dovesse muoversi quello di Bitcoin, che è in una situazione molto simile, molto probabilmente ETH seguirà la stessa direzione di BTC.
I problemi ai mercati crypto
Lo scenario attuale dei mercati crypto comunque sembrerebbe pronto per un ritracciamento.
Non dimentichiamoci che se BTC e ETH nell’ultima settimana sono solo a circa -2%, Binance coin e Cardano sono a -15%, Polygon a -13%, e Solana a -9%. Anche Dogecoin perde un po’ (-5%), mentre tra le top 10 solo XRP guadagna (+2,7%), seguito da Tron (+2%).
Nel complesso il mercato crypto ha perso un po’ di capitalizzazione di recente, passando dei 1.168 miliardi di dollari di fine maggio agli attuali 1.106. E questo nonostante la risalita di Tether, passato dagli 82,8 miliardi di metà maggio agli attuali 83,3, che costituiscono il nuovo massimo di sempre.
Quindi nel loro complesso i mercati crypto sembrano in leggera difficoltà, e sul breve periodo tale difficoltà potrebbe anche acuirsi.
Ma non è detto che una cosa simile possa danneggiare il prezzo di Ethereum, o di Bitcoin.
Infatti, in questo periodo si tende a distinguere tra il trend del prezzo delle due principali criptovalute, e quello di tutte le altre, ovviamente stablecoin escluse.
In una tale logica è possibile che i problemi dei mercati crypto possano non pesare pià di tanto sul prezzo di ETH, tanto che negli ultimi giorni mentre molte altcoin perdevano ETH teneva, così come BTC.
I nuovi aggiornamenti
Sono inoltre in arrivo nuovi aggiornamenti per Ethereum.
Da notare che ultimamente poco prima, o poco dopo, il rilascio di nuovi aggiornamenti il prezzo di Ethereum è salito, salvo poi rimbalzare al contrario e tornare più o meno ai valori precedenti.
Questo fa pensare che anche in caso di risalita sul breve periodo, potrebbe poi innescarsi nuovamente una sorta di rimbalzo al contrario, tale da riportare il prezzo lì dov’è ora.
In altre parole anche un ritorno a 2.000$ o 2.100$ non sarebbe affatto garanzia di una permanenza sui livelli di prezzo superiori a quelli attuali.
Non sembra invece possibile che nuovi aggiornamenti possano portare a cali del prezzo, anche se vi sono altre cause che potrebbero crearli.
Il problema della liquidità
Il prezzo di Ethereum ormai sembra legato a doppio filo a quello di Bitcoin.
Per quanto riguarda BTC c’è il dubbio che la liquidità presente sui mercati finanziari in questo momento non sia sufficiente per farne risalire il prezzo.
Ormai il valore di mercato di Bitcoin dipende in larga misura dalla liquidità presente sui mercati finanziari, quindi in una situazione di carenza di liquidità sembra difficile che possa esserci un aumento del suo valore.
Un discorso molto simile può essere fatto anche per Ethereum, anche perchè in caso di movimento significativo del prezzo di BTC molto probabilmente ETH seguirebbe a ruota.
Il fatto è che la politica monetaria della Fed rimane decisamente restrittiva, ed il governo USA emetterà grandi quantità di nuove obbligazioni che potrebbero drenare liquidità.
Lo scenario complessivo quindi sembra suggerire un possibile calo dei prezzi.
Ma al tempo stesso da qualche giorno a questa parte sembrerebbe essere iniziato un nuovo periodo di calo del Dollar Index (DXY), ed ultimamente quando DXY calava BRC saliva, portandosi dietro ETH.
Quindi se il problema della liquidità non dovesse acuirsi, ed il dollaro dovrebbe continuare questo trend discendente appena iniziato, forse è possibile che non solo il prezzo di Ethereum non scenda, ma addirittura aumenti.
Come si comprende bene, in un tale scenario l’incertezza è d’obbligo.